giovedì 18 febbraio 2010

Allevare canarini all’aperto in inverno


Una delle domande più frequenti da parte di ornitofili alle prime armi è se è possibile tenere i canarini all’aperto anche in inverno. Innanzitutto, dobbiamo ricordare che il nostro Paese si estende soprattutto in latitudine (12 gradi per la precisione) , per cui,alla domanda, bisogna sempre specificare in quale zona climatica ci troviamo. Avremo un freddo secco e intenso al nord, mentre umido e meno rigido al sud.

Vi parlerò adesso della mia esperienza in poche parole…

Dove: Sicilia centrale

Temperature:

  • ·Estate Min +15 ; +20 / Max +35 ; +40 (Temperature di punta +12 ; +42)
  • Inverno Min +3 ; +5 / Max +8 ; +11 (Temperature di punta -3 ; +15)

Vento: Sempre presente, zona poco riparata

La mia esperienza di allevamento con i canarini è durata circa 4 anni, fino al giorno in cui ho dovuto lasciare la mia città per motivi di studio. Quattro anni ma intensi, sufficienti al punto giusto per poter dare dei buoni consigli a chi, da poco, ha iniziato a dedicarsi a questo hobby, passando dalla gabbietta a qualcosa di più impegnativo ma allo stesso tempo più gratificante.

Ecco adesso una serie di regole FONDAMENTALI per la sopravvivenza dei vostri cari amici all’aperto. Sono tutte importanti e non sono scritte per ordine di importanza. Se solo una di queste non venisse applicata, le probabilità di morte dei vostri canarini aumenterebbero notevolmente:

1) Non tenere mai un canarino in una voliera posta totalmente al sole o totalmente all’ombra. Il troppo sole lo farebbe star male, mentre i posti poco luminosi e soleggiati lo indebolirebbero. Il sole contiene vitamina D, che fortifica le ossa.

2) Mai tenere un canarino (e i volatili in generale) esposti al vento. E’ una delle principali cause di morte e/o malattia.

3) Se la voliera si trova in campagna, usare rete a maglia fina, possibilmente da 0.5x0.5. Diversamente correrete il rischio di trovare un bel serpente sazio in voliera – come è successo a me.

4) Coprire la voliera per 3 lati e per metà con dei pannelli di plexiglass o con delle tavole per ripararla dal vento, soprattutto dal maestrale e dalla tramontana.

5) Dato il punto 4, puntare la voliera sempre dal lato in cui sorge il sole.

6) In inverno assicurarsi che l’acqua non resti congelata per giorni e giorni.

7) Non fare l’errore di acquistare un volatile in un qualsiasi mese dell’anno e inserirlo subito in voliera. Affinchè possa resistere al rigido inverno, è necessario metterlo in voliera a partire da Aprile/Maggio cosi che possa ambientarsi bene. Durante il periodo di Settembre, in particolare, questo rinnova il suo piumaggio (muta), lasciando quello estivo e creandone uno più pesante. In questo modo si adatterà gradualmente al clima che lo circonda. Diversamente potrebbe morire.

8) Alcuni dicono che soffrono l’umidità, come quella che potrebbe venir su dal terreno in cui la voliera è posta. Per quel che mi riguarda, nonostante la mia voliera fosse su un terreno agricolo, ho sempre visto i miei canarini molto vivaci e con un occhio vispo. Era però sollevata di circa 20/25 cm.

Queste sono delle regole di cui non si può fare a meno. Non si tratta di una guida completa, ma cosi facendo, sperando di aver fatto cosa gradita, avrete messo da parte ¾ dei problemi principali sull’allevamento del canarino all’aperto in inverno…

martedì 16 febbraio 2010

Piccole considerazioni generali sul Web 2.0 con riferimento ai casi Facebook ed Ebay


Chi di noi non ha ancora pensato a “fare soldi” su internet, scervellandosi giorno e notte alla ricerca di un idea innovativa, semplice, ma allo stesso tempo grandiosa da garantirci un modesto guadagno?

In un era come la nostra, quella del Web 2.0, in cui tutti fanno soldi con idee apparentemente stupide, la competizione si fonda non più sul tipo di servizio offerto, ma sulla sua qualità e su quel conglomerato di servizi aggiuntivi che vi ruotano intorno.

Innanzitutto, come le teorie economiche ci insegnano, affinchè una “comunità virtuale” possa funzionare bene è necessario raggiungere quella che viene chiamata “soglia critica”, cioè un numero di utenti ampio al punto giusto da permettere un efficace scambio di idee. Più precisamente, più sono gli utenti di una comunità, più aumenta la loro utilità. L’utilità totale cresce cosi in modo esponziale.

Un esempio calzante è quello del fax: se solo una persona al mondo possedesse il Fax, la sua utilità sarebbe uguale a zero perché non potrebbe usarlo con nessuno. Se ad averlo fossero in due, la loro utilità sarebbe maggiore di zero, ma comunque bassa dal momento che prima o poi si stuferanno di mandarsi i Fax a vicenda. All’opposto, se ad averlo fosse l’intera popolazione, la sua utilità sarebbe massimizzata in quanto tutti potrebbero comunicare con tutti. La soglia critica viene raggiunta quando un numero minimo di X utenti avranno acquistato il Fax e potranno di conseguenza contattare i loro amici preferiti. Quando questa soglia non viene raggiunta, invece, le ipotesi sono due:

1) Il) Il sistema crolla e va in tilt.

2) I2) Il sistema continua a resistere, ma gli utenti non saranno soddisfatti. Useranno il fax solo per motivi di bisogno e solo in caso di necessità, e saranno costretti a contattare anche chi è “antipatico” pur di comunicare con qualcuno.

Questo principio sta alla base del successo della rete, dal piccolo forum ai grandi Faceboo ed Ebay.

E a proposito di questi due grandi colossi, facciamo adesso due considerazioni di marketing/uso strategico della “conoscenza” generata dal Web 2.0 (carattere importantissimo).

Agli occhi di un comune mortale, di un utente spensierato, di un non studente di economia o materie affini, di una semplice persona distratta, facebook è un semplice social fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all'epoca studente diciannovenne presso l'università di Harvard, che dopo aver trovato i giusti Venture Capitalist ha avuto successo. Probabilmente sarà stato cosi nella sua mente, chissa, ma face book oggi non è più solo una comunità virtuale. Per le aziende che offrono beni e servizi è anche una fonte infinita di sapere.

Facebook credo che sia, oggi, il più grande archivio al mondo contenente informazioni su milioni di persone. Interessi, hobby, gusti, modi di divertirsi, programmi preferiti, film preferiti……credete sia tutto li per caso?

Questi dati vengono elaborati continuamente, classificati per appartenenza geografica, smistati, esaminati, e alla fine venduti a importanti compagnie multinazionali. Queste, a loro volta, stileranno un report con i bisogni più importanti per i loro clienti e si avvieranno alla produzione di beni e servizi al fine di soddisfarli.

Facciamo un esempio pratico: Facebook decide di esaminare tutti i profili del territorio italiano e francese per conto di una società che si occupa della produzione di videogiochi per pc. Dall’analisi di questi, risulta che il 15% degli italiani è amante dei giochi di azione, mentre in francia il 20% è amante dei giochi avventura. La società di produzione di videogiochi, può produrne solo uno dei due. Dati i risultati di quest’analisi, ceteris paribus (popolazione, costi di produzione, costi logistici e di produzione, ecc…), deciderà di produrre solo videogiochi di avventura per la popolazione francese, in quanto riuscirebbe a vendere più copie e quindi ottenere utili maggiori.

Allo stesso modo, Ebay, fa periodicamente un’analisi approfondita delle centinaia di migliaia di transazioni che avvengono sulla sua piattaforma e, alla fine, ne stila un report. Da questo report, le compagnie multinazionali capiscono quali sono gli andamenti sul mercato del cellulare, qual è il più venduto, di che modello si tratta, perché lo acquistano (per il prezzo o per le caratteristiche funzionali), in quali stati del mondo è più ricercato, qual è il profilo dell’acquirente-tipo, ecc…

Ma non finisce qui.

Ogni giorno, i loro incredibilli strumenti di ricerca spiano le pagine che guardiamo, il tempo medio speso sulle pagine cui clicchiamo, su quali argomenti ci soffermiamo di più….ed è cosi che poi, andando su Facebook ci ritroviamo sempre con gli spazi pubblicitari sulle vacanze o sulle offerte dei pc, anziché accessori per la persona o articoli da pesca.

Qualcuno dice che il Web 2.0 possa ancora fruttare bene, secondo altri è pieno e a breva iniziera un lento declino…. La mia opinione è che il Web è un modo infinito di cui nessuno può fare più a meno. E a chi dice che colossi come Youtube e Facebook crolleranno rispondo che la cosa non mi preoccupa perché ci sarà sempre qualcosa di nuovo, e io sono curiosissimo di scoprire cosa! J